L’idea della Kademia du Krivu per un contributo all’evoluzione della lingua siciliana

La “Kademia du Krivu” ha ripreso i segni già utilizzati dagli scrittori siciliani del periodo in cui questa lingua rappresentava il Regno di Sicilia e li ha riproposti, unitamente agli altri maturati nei secoli successivi per una naturale evoluzione della scrittura, in una apposita “tavola grafica” capace di esprimere, nel rispetto della tradizione, della moderna ortografia e delle sue regole universali, la virtuale “tabella fonica” siciliana.

La teorizzazione di quanto approfondito con la “Kademia du Krivu” ha trovato autorevole attenzione presso l’istituto Superiore di Giornalismo di Palermo (già presso l’Università degli Studi di Palermo, e già convenzionato con l’Università “Kore” di Enna, dove F.M. Provitina, che alla Kore ebbe la codocenza di “Glottologia e linguistica” per il Corso di laurea triennale in Scienza della Comunicazione Multimediale), ne insegnò il metodo sin dal 1996. Lo ha pure diffuso a Palermo presso l’istituto parificato “Platone”, presso la “Società siciliana per l’Amicizia fra i Popoli” e presso la Libera Università Popolare “Leonardo da Vinci”, e, ad Alcamo, alla Language School “Lingua Più”.

Il Provitina ha anche svolto parecchi seminari e giornate di studio in diverse Scuole elementari e medie sia a Palermo che in provincia e fuori provincia, ma anche nelle Case circondariali (ex Carceri) della capitale siciliana come intrattenimento culturale per i detenuti che si accingevano a fare teatro ricreativo.

La ufficialità del nuovo modo di scrivere in siciliano – proposto come unica koinè scritturale possibile di questo idioma – ha trovato spazio anche in ambiente religioso al punto da fare officiare un “Vespro serale” e, in ben sei occasioni anche presso Parrocchie e Chiese Madre, la Santa Messa cattolica con libretti redatti in questa lingua e con questo alfabeto: a, b, c, ch, k, x, d, dd, dr, e, f, g, gh, gn, j, h, i, l, m, n, ng, ngr, o, p, r, s, sc, sk, sgr, str, t, tr, u, v, z, zz (vi si riscontrano 23 consonanti, 5 vocali, 1 mutina, 6 gruppi semiconsonantici, 1 gruppo semivocalico).

Le lettere di questo alfabeto proprio della realtà storica siciliana sono trentasei e, grazie ad esso, ha il Provitina personalmente scritto e curato la pubblicazione di una ventina di testi a seguire quello di lui medesimo dal titolo “Lizioni di beddu skriviri n’sicilianu” (1996) poi perfezionato con le lezioni tenute per il Corso di “Glottografia Siciliana” (2007) qui applicandovi quanto nel tempo deliberato dalla Kademia (in primis Del. n. 12 del 26/7/1995, Del. n. 15 del 24/8/1995 e Del. n. 18 del 20/9/1995). Di recente è stato riportato sulla Enciclopedia Universiale Wikipedia, alla voce “Alfabeto siciliano”, ma anche su Google dalla Sicilian Cultural Institute of America.

Il completamento dell’alfabeto è stato mano a mano esposto nei Bollettini sociali, nella Sinossi del 2007 e nella prima stesura del sito nel 2012 (per i segni grafici “gn” e “sc”) e qui con l’inserimento delle ultime sette lettere preventivamente ufficializzate come segue:

– il 11/01/2016, Provitina in nome della “Kademia du Krivu” comunica pubblicamente nella sede della “Libera Università Popolare «Leonardo da Vinci»” che nella Tavola grafica della lingua siciliana viene introdotta la trentesima lettera del suo alfabeto, ossia del fono caratteristico ng di ngattunari classificato come fono molto più arretrato di quello “alveolare nasale” n essendo “velare-nasale-sonoro doppio quasi arretrato o retroflesso” (altri esempi nguantu, nguttatu, anga, sangu);

– il 19/12/2016, sempre a nome della “Kademia du Krivu”, Provitina comunica ai nuovi frequentanti del suo corso di studi dello stesso Istituto l’introduzione di altre sei lettere nell’alfabeto siciliano a rappresentare altrettanti foni già in precedenza citati come caratteristici (ne è rismasto escluso, di questa tipologia, “sgh”, che si caratterizza solamente per “obiettiva difficoltà di pronuncia”), ossia il retroflessodentale-occlusivo-sonoro dr di dragunara, il velare-nasale-sonoro doppio ngr di ngridda, il palatale-fricativo-sordo sk di skaliari, il palatale-fricativo-sonoro sgr di sgriddari, il dentale-fricativo-sonoro str di stramanu e il retroflesso dentale-occlusivo-sordo tr di trenu.

 

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A Kademia du Krivu eni  ddu loku unni si pensa, si parra, s’askuta, si lej, si studia e si skrivi sulamenti n’lingua siciliana. Dda u Krivu cerni tutti i purkarî pi skartari u meghu di littiratura, arti, xenzi.